Simiglianza, diversità, contiguità
oltre il concetto di Gruppo o Raggruppamento.
Una data, nell’agenda di Frascà del 1977: 2 ottobre. Un appunto: “Nasce il MOVIMENTO di INTERROGAZIONE SISTEMATICA”.
E ancora: “1^ fase” e, a seguire 6 nomi: “Bonamini, D’Augusta, Frascà, Minoli, Scaccabarozzi, Schmid ”.
Una serie di incontri e discussioni preparano la nascita del ‘movimento’: artisti, le cui ricerche hanno delle affinità, che alla fine degli anni ’70 confrontano e verificano con franchezza e lucidità le loro posizioni teoriche. Un periodo, quello, in cui si pensa e si discute, molto e molto seriamente.
Interrogazione sistematica sarà infine composto da tre artisti: Frascà (Roma), Paolo Minoli (Cantù) e Antonio Scaccabarozzi (Merate).
Nella foto Scaccabarozzi, Minoli e Frascà sono attorno ad un Rebis a 4 elementi di Frascà: Rebis denominato Salamandra “perchè è ciò che vince il fuoco, e non ne è vinto; ma vi sta in amicizia, dilettandovisi”, come dice l’alchimista persiano dell’ VIII-IX secolo Jabir ibn Hayyan (Geber).
In un testo, inedito, del gennaio 1978 (Rielaborazione e riduzione del saggio “L’interrogazione sistematica” dell’aprile 1977) Frascà scrive: “Superare il concetto di Gruppo o di Raggruppamento con quello di Movimento o Area Culturale: quindi considerare tre concetti apparentemente contraddittori: SIMIGLIANZA, DIVERSITA’, CONTIGUITA’”.
dalla Agenda del 1977
SIMIGLIANZA: “nel modo di concepire e affrontare il linguaggio visivo e in particolare: uso dei mezzi minimali, essenziali; il considerare il piano e lo spazio come campi da investire totalmente”; “la stretta connessione con il valore di didattica concepito come uno dei veicoli essenziali interni a quanto può definirsi opera d’arte”; “metodologia non significa apriorismo di norme e principi programmaticamente fissati; piuttosto una contraddittorietà … interna, indotta nell’organismo stesso della singola opera … ‘naturale’ conseguenzialità di processi interni all’opera stessa”.
DIVERSITA’: “I nostri lavori possono avere una sfera oggettiva comune o una sfera oggettiva in apparenza profondamente differenziata.”; ”la metodologia permette di scoprire quanto c’è di
dal saggio “L’interrogazione sistematica”, 1977-78
equivalenze in operazioni apparentemente lontane, diversificanti le singole personalità.”CONTIGUITA’: “Proprio perché il nucleo della nostra operatività è dinamico, non-deterministico, non-dogmatico, non-didascalico, essere contigui significa accettare di non escudere le contraddizioni anche all’interno di una linea metodologica e comportamentale ben delineate.”
“Vogliamo sostituire ai concetti certificanti e rassicuranti di ‘pieno e presenza’ quelli meno calcolabili di ‘vuoto e assenza’ come possibili valori. Rivelare il valore ‘comunicativo’ dell’assenza e del vuoto significa inoltre introdurre il concetto di virtualità … significa anche trasgredire le regole dell’assuefazione e proporre non tanto il dubbio sistematico, bensì la sistematicità della metodologia come ulteriore arma dubitante, autointerrogante.”
le Cartelle serigrafiche, esposte in verticale, al Centro Gallignano Arte, Ancona, 1977
Una cartella serigrafica, con sei sequenze parallele 30×30 di ciascuno dei tre artisti, viene presentata, assieme ad altre opere in varie sedi (Galleria Lorenzelli a Bergamo, Studio Rotelli a Finale Ligure, Galleria del Falconiere a Falconara, Centro Gallignano Arte, Galerie Megert a Berna, Centro Serre Ratti a Como, Centro Rizzoli a Milano) con testi dei critici Claudia Terenzi, Giovanni Anzani, Luciano Caramel, Alberto Veca, Paola Mola, Attilio Marcolli.
“«Quadri»” – scrive Paola Mola – “di uno stesso processo visuale, sia che si configuri come sequenza […Minoli…], come decostruzione […Frascà…], o come interazione tra due termini di uguale valore […Scaccabarozzi…
…] Sequenza, decostruzione, interazione: riflessioni sul linguaggio della visione, problemi specifici che sono altrettante proposte di lettura attiva (dialettica) perché costringono ad un confronto con l’oggetto la nostra desolata ricezione, espressamente abituata alla contemplazione (secondo la formula televisiva ‘relax and take it easy’) o ad espressioni generiche, che sotto l’apparenza della facile comprensibilità, finiscono per nascondere il già noto”.
le sequenze delle Cartelle serigrafiche, in orizzontale, dal Catalogo Documenti ’77 L’Interrogazione sistematica
Il catalogo delle esposizioni si apre con il contributo critico di Attilio Marcolli, che pone interrogativi sul carattere generale di Interrogazione sistematica:
“Nella loro semplicità e nella loro apparente riduzione a schemi, le opere dell’«interrogazione sistematica» sembrerebbero operazioni didattiche. Ma è poi vero che il lavoro di Frascà, Minoli e Scaccabarozzi è un lavoro didattico? E in che senso potrebbe esserlo? Forse perché le opere e le operazioni da loro proposte sembrano delle esercitazioni eseguite a regola d’arte, da artigiani dell’arte che operano in un laboratorio didattico? O forese perché propongono un itinerario della conoscenza tramite procedimenti di configurazione formale?”.
Su e a questi interrogativi e affermazioni, potremmo, a tanti anni di distanza, provare ad impostare un ragionamento e una possibile risposta.
Diramazioni, in itinere
… il Saggio “L’interrogazione sistematica”, 1977-78
… ’opera: Rebis Salamandra “Ut salamandra vivit igne sic lapis”
… “Arte – Didattica – Ideologia”: 3 livelli di testo di Paola Mola