1961, Parigi: ad una mostra alla Galerie Claude Levin
con i giovani pittori Ninì Santoro, Eduardo Arroyo, il “grande” Jean Fautrier e Piera Benedetti
Scrive Giulio Carlo Argan:
” Caro Fascà,
la sua lettera l’ho letta con gioia, accade così di rado di sentire qualcuno felice di aver trovato se stesso e ancora più di rado di aver potuto aiutarlo a trovarsi. Ero sicuro che l’esperienza di Parigi avrebbe risolto molti dei suoi problemi. Parigi non è più quella di ottanta oppure di quarant’anni fa: ma, anche se non produce più grandi cose, è sempre una città dove la pittura è considerata una attività umana e importante, e gli artisti non si sentono esclusi dal ritmo dell’esistenza comune. E poi, non lo dimentichi mai, Parigi è ancora l’Europa.”
“A Parigi – racconta Frascà – ero arrivato con l’aspettativa nei confronti della città che rappresentava, insieme, la cultura, la libertà e l’amore e con due stelle polari: Camus […] e Fautrier.”
L’importante Galerie Claude Levin di Parigi, allora diretta da Georges Detais, è punto di incontro di artisti di fama internazionale, come Jean Fautrier, e di giovani come lo spagnolo Eduardo Arroyo, che lì tiene la sua prima mostra personale tra il novembre e il dicembre del 1961.
In una di queste occasioni Frascà è qui ritratto con l’amico, già compagno di scuola, Ninì Santoro, con Arroyo, Fautrier e Piera Benedetti
Diramazioni, in itinere
… “Roma, 6-XII-61” da Argan a Frascà
… uno scatto con Detais
… con Fautrier e Santoro, ma a Roma